Canali Minisiti ECM

Anche le forme lievi di diabete in gravidanza vanno monitorate

Diabetologia Redazione DottNet | 21/09/2018 10:48

Collegate oltre 10 anni dopo a maggior rischio per mamma e bebè

In una donna incinta, anche solo piccole variazioni di zuccheri nel sangue possono fare la differenza e vanno tenute sotto controllo. A distanza di oltre 10 anni, infatti, comportano un maggior rischio di sviluppare malattie metaboliche e una maggiore probabilità di avere figli obesi. A far chiarezza è uno studio pubblicato sull'autorevole rivista Journal of the American Medical Association (JAMA). 

Il Diabete Gestazionale, ovvero diagnosticato per la prima volta in gravidanza, in genere regredisce dopo il parto ma può ritornare nei decenni successivi. Nel 2008, lo studio internazionale HAPO (Hyperglycaemia and Adverse Pregnancy Outcome) aveva evidenziato una relazione continua tra glicemia materna e aumentato rischio di complicanze per il bambino sia prima che dopo la nascita, ed è diventato poi la base di nuovi criteri diagnostici per il Diabete Gestazionale recepiti anche dall'Oms. L'obiettivo del nuovo studio (HAPO-FUS HAPO Follow-up) era di valutarne le conseguenze a lungo termine. I ricercatori hanno esaminato 4.697 donne delle oltre 23.000 inizialmente incluse nell'indagine del 2008. Tra coloro che avevano avuto iperglicemia, anche modesta, durante la gestazione, circa l'11% aveva sviluppato diabete alla visita di follow-up avvenuta 10-14 anni dopo il parto, e circa il 42% aveva prediabete: in donne senza glicemia elevata in gravidanza le percentuali erano rispettivamente del 2% e del 18%.

pubblicità

Inoltre i figli delle madri con livelli elevati di glucosio durante la dolce attesa avevano più probabilità di essere obesi (19% rispetto al 10%).   "I risultati di questo studio erano attesi dalla comunità scientifica - sottolinea Ester Vitacolonna, coordinatrice Gruppo di Studio Diabete e Gravidanza della Società Italiana di Diabetologia (Sid) - e confermano l'importanza del trattamento anche delle forme lievi di iperglicemia che si manifestano durante la gestazione. Perché, se è vero che in genere questa condizione regredisce dopo il parto, aiuta comunque a smascherare un rischio sottostante e silente. La diagnosi tempestiva ed il trattamento efficace sono un'occasione di prevenzione da non perdere!".

fonte: Journal of the American Medical Association

Commenti

I Correlati

Per il DM2 cresce l’utilizzo degli SGLT2i (li assume oltre il 35% del campione) e dei GLP1-RA (quasi il 32%), dalla comprovata efficacia in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e renale

Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"

Ti potrebbero interessare

Per il DM2 cresce l’utilizzo degli SGLT2i (li assume oltre il 35% del campione) e dei GLP1-RA (quasi il 32%), dalla comprovata efficacia in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e renale

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Ultime News

Nella revisione di oltre 100 lavori in materia le "prove che confutano posizioni ideologiche e palesemente errate" sulle mascherine: "Efficaci nel ridurre la trasmissione delle malattie respiratorie"

L'evento richiamerà a Torino, nelle aule dell’Accademia di Medicina in via Po 18, oltre cento congressisti

Gli studi clinici hanno mostrato risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale1

Spanevello: “E’ una malattia cronica e i casi in aumento, ma c’è la tendenza a gestirla solo in fase acuta. Non va sottovalutata, serve follow-up sistematico e maggior aderenza alle cure”